Vivo all’estero. Qualche giorno fa, ricevo sul mio telefonino uno strano SMS dal mio operatore telefonico mobile: Wind
Non è dato sapere a quanto ammonta l’importo e per quale motivo è stata attivata un’offerta senza il consenso del cliente (offerta il cui nome sembra essere stato ideato appositamente per trarre in inganno il cliente, facendogli credere che si tratti di un’imposizione tariffaria europea).
In Europa esiste già infatti una tariffa regolamentata ed è la cosiddetta “Eurotariffa” varata dall’Unione Europea con lo scopo di diminuire i costi di roaming (le telefonate effettuate, ricevute e gli sms inviati quando ci si trova in un altro paese dell’UE). Questa consente di chiamare a circa 20 centesimi al minuto, ricevere a circa 5 centesimi al minuto e di pagare ogni sms 6 centesimi di Euro.
Con queste tariffe, che evolvono verso il basso con il passare del tempo, gli operatori non dormono la notte per tentare di far sottoscrivere opzioni a pagamento ai clienti che vanno all’estero, inviando loro sistematicamente sms invitandoli ad aderire ad opzioni con un canone giornaliero o settimanale molto meno interessanti rispetto all’eurotariffa per chi, come me, usa il wifi presente ovunque o si limita a qualche telefonata o sms al giorno e non passa la giornata al telefono.
E’ così che qualche giorno fa Wind ha deciso di imporre una di queste tariffe a tutti i suoi clienti che si trovano e/o si recano all’estero e ricevono o fanno una telefonata o inviano un sms, intascando 2 euro in un solo colpo, al posto dei pochi centesimi che avrebbe avuto con l’eurotariffa.
Sul sito di Wind l’offerta imposta viene mascherata da una specie di nuova eurotariffa imposta dall’Europa, parlando di “adeguamento”, “regolamentazione valida in Unione Europa” e facendo riferimento a Regolamenti che non impongono alcun canone giornaliero ai clienti.
Da me interrogata, l’Europa, tramite il Servizio Europe Direct, smentisce e dichiara la pratica di Wind “al limite della legalità” invitandomi a segnalare la cosa all’Autorità Garante per le Comunicazioni (AGCOM).
Non me lo sono fatto dire due volte, chiamando il 155 e chiedendo non solo che mi venisse ristabilita l’eurotariffa (che non ho mai deciso di abbandonare) ma che mi fossero inoltre accreditati gli importi (per un totale di 8 Euro) che mi erano stati addebitati. Detto fatto, dopo qualche minuto ricevevo due sms che mi confermavano il ritorno all’eurotariffa e il rimborso del maltolto.
Se anche voi, come me, avete avuto questa esperienza, ora sapete come comportarvi.
Per la segnalazione all’AGCOM non ho ancora provveduto anche perché ricordo che all’epoca della battaglia contro i costi di ricarica quelli dell’AGCOM non erano tra i più temuti dagli operatori di telefonia mobile.
Io ho chiamato 8 volte il 155 ma anche pregando in cinese non mi hanno rimborsato i 4 euro che mi han rubato mentre ero in vacanza in Spagna… tra l’altro coi cellulari di ultima generazione a 4 g anche non effettuando chiamate o messaggi ti scalano i 2 euro perché il dispositivo ogni tanto cerca di connettersi anche col roaming disattivato.
Ti consiglio di denunciare la pratica all’AGCM (Antitrust) attraverso il modulo on-line presente sul loro sito. Io l’ho fatto, sperando servi a qualcosa. Ma in Italia sappiamo quanto siano forti con i deboli e deboli con i forti.